venerdi 12 GIUGNO

MEDITERRANEAN TRIO

Un viaggio che attraversa il Mar Mediterraneo e tocca la Sardegna, una terra che racchiude al suo interno uno scrigno musicale millenario. Il canto a tenore (stile di canto corale sardo di grande importanza nella tradizione dell’isola) mescolato con il sax soprano di Gavino Murgia e le launeddas (strumento tipico originario della Sardegna), incastrato con la chitarra di Marcello Peghin e la batteria di Pietro Iodice, crea sonorità allo stesso tempo moderne e arcaiche. Suoni lontani nel tempo che si fondono con tecniche e arrangiamenti moderni.
Con il Mediterranean Trio si entra in un mondo ancestrale, antico e suggestivo. Quello di Gavino Murgia e del suo trio è un jazz originale. Grande conoscitore degli stili jazzistici classici e della tecnica sassofonistica, Gavino Murgia ha cominciato a suonare a dodici anni il sax alto. A quindici anni è entrato in vari gruppi pop e funky e ha iniziato a collaborare con alcune compagnie teatrali in Sardegna, ha frequentato i seminari di Paolo Fresu a Nuoro e da lì a poco si è recato a Siena per concorrere a far parte dell’Orchestra Giovanile Italiana di Jazz come primo sax tenore.
In carriera può vantare collaborazioni con Rabih Abou Kalil, Bobby McFerrin, Michel Godard, G.Trovesi, Salvatore Bonafede, Pietro Tonolo, Paolo Fresu, Bebo Ferra, Danilo Rea, Al di Meola, Franck Tortiller, Luigi Cinque, Mauro Pagani, Gianna Nannini, Massimo Ranieri, Andrea Parodi, Vinicio Capossela, Piero Pelù, Piero Marras, Bertas, Tazenda, Luigi Lai, Solis String, NOA, Gil Dor, Zohar Fresco e molti altri. La Sardegna con le sue profonde radici musicali è costantemente presente nel suo percorso sonoro. Proprio come avviene nel Mediterraneo Trio.

PAOLO FRESU "A SOLO"

“a solo” è l'ennesima avventura creativa di Paolo Fresu, nata a Roma il 29 gennaio 2006, quando il trombettista stregò 2.400 spettatori nella sala di S. Cecilia con un'ora di performance in cui suoni, luci, immagini, corpo e ombre hanno disegnano uno spettacolo unico. Sessanta minuti di rara bellezza che incorporano la saggezza del suono e il calore dei colori, grazie anche allo studio di luci ideato da Francesco Carta e corredato dall’uso professionale dell’amplificazione di Fabrizio Dall’Oca. Raramente uno spettacolo di “son et lumières” colpisce tanto a fondo, giocando sull’intensa capacità introspettiva della ricerca del suono di Paolo e la sua produzione per i sensi primordiali di udito e vista.
Il racconto passa attraverso una sorta di piccolo compendio tascabile di storia della musica, con momenti salienti che trovano ovviamente nel jazz il proprio magma genetico costitutivo. I suoni preregistrati delle sordine e delle trombe si incontrano con quelli ‘live’ in un viaggio all’interno della storia e delle geografie passando dalla polifonia sarda al Vietnam, dai suoni classici degli archi (reminiscenze di colonne sonore filmiche) a Miles Davis, dalla trance Gnawa alla poesia del suono continuo attraverso l’elettronica, esaltando l’emozione e l’intimità.

sabato 13 GIUGNO

TRIO INTRA CIGALINI DALLA PORTA

Il Trio di Enrico Intra, Mattia Cigalini e Paolino Dalla Porta riunisce tre generazioni di musicisti italiani in un progetto originale, che affonda le sue radici nell’estetica del jazz, ma realizza una musica che rientra nelle tendenze jazzistiche europee e contemporanee. Intra, pianista, compositore e direttore d'orchestra, è l'ideatore di un nuovo approccio in chiave strettamente afro-europea al jazz moderno. Paolino Dalla Porta è uno strumentista, improvvisatore e compositore che vanta una grande esperienza nel campo del jazz di declinazione europea. Lui e Intra non avevano mai trovato l’occasione per suonare insieme. Mattia Cigalini, invece, è l’astro nascente del jazz italiano e dall’incontro con musicisti di così grande esperienza e qualità ha trovato nuovi stimoli, idee e linee di percorso per il suo modo di vivere il jazz, apportando l’entusiasmo, l’esuberanza e la spregiudicatezza dei suoi vent’anni.
La musica del trio viene realizzata in maniera realmente collettiva partendo dalle composizioni di Enrico Intra, che possiedono quella qualità tipica delle migliori pagine del jazz. Lirici o meditativi, oppure pregni di uno swing irresistibile, i brani di Intra propongono atmosfere e modalità precise, lasciando ampio spazio al dialogo improvvisato tra i musicisti. Swing e improvvisazione anche totale sono elementi comuni al linguaggio di tutti i componenti del trio, che insieme trovano inaudite dinamiche e creano una musica che coinvolge, stimola e trascina gli ascoltatori. Questo trio anomalo e allo stesso tempo sorprendente, ha esordito alla Casa del jazz di Roma nel mese di gennaio 2012, suscitando subito un grande interesse di critica e di pubblico.

BALKAN BOP TRIO

Balkan Bop è il progetto musicale di Markelian Kapedani. Pianista, compositore e arrangiatore, Kapedani è originario di Scutari, città del nord dell’Albania. Durante i suoi studi, il jazz era proibito nel suo paese. Così, ha dovuto studiare il jazz inizialmente di nascosto. Figlio d’arte, il padre Gjon era un pianista, compositore e direttore d’orchestra tra i più importanti dell'Albania. Grazie a lui Kapedani ha avuto la possibilità di intraprendere, fin dall’età di quattro anni, il suo percorso di formazione pianistica, culminato con un diploma in composizione, che gli ha spalancato le porte di radio e TV nazionali, oltre a proiettarlo nei circuiti internazionali della musica.
I suoi studi musicali, uniti alla tradizione balcanica espressa attraverso il virtuosismo pianistico, sono i cardini del progetto Balkan Bop. Ritmiche balcaniche, intonazioni Medio Orientali e melodie particolari si mescolano bene con lo swing, la clave cubana e il fraseggio del bee-bop. Per realizzare questo progetto l'etichetta discografica Red Records ha trovato i musicisti giusti da affiancare a Kapedani: Yuri Goloubev, contrabbassista e compositore russo, con alle spalle studi al conservatorio di Mosca e con una notevole esperienza nel panorama del jazz odierno europeo e Asaf Sirkis, batterista di origine israeliana, virtuoso eclettico attualmente considerato uno tra i migliori batteristi emergenti jazz al mondo.